Distretto biologico della Maremma Toscana
Il Distretto coinvolge otto comuni: Il Comune di Grosseto e i comuni di Capalbio, Castiglione della Pescaia, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello e Scansano. La Fondazione fa parte dei fondatori ed è, fra l’altro, “chiamata a svolgere localmente attività scientifiche inerenti alle azioni del distretto biologico”.
Il Distretto intende promuovere:
- la conversione alla produzione biologica e incentivare l’uso sostenibile delle risorse naturali e locali nei processi produttivi agricoli, garantire la tutela degli ecosistemi, sostenendo la progettazione e l’innovazione al servizio di un’economia circolare;
- una maggiore diffusione e valorizzazione a livelli locale dei prodotti biologici e la strutturazione delle loro filiere;
- realizzare progetti di ricerca partecipata con le aziende e la diffusione delle pratiche innovative – agroecologia, agricoltura rigenerativa -;
- l’approccio territoriale alla conversione e al mantenimento della produzione biologica, anche al di fuori dei confini amministrativi, promuovendo la coesione e la partecipazione di tutti i soggetti economici e sociali con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo attento alla conservazione delle risorse, impiegando le stesse nei processi produttivi in modo da salvaguardare
- l’ambiente, la salute e le diversità locali;
- sostenere le attività multifunzionali collegate alla produzione biologica quali la somministrazione di cibi biologici nella ristorazione pubblica e collettiva, la vendita diretta di prodotti biologici, l’attività agrituristica, di pescaturismo e ittiturismo, il turismo rurale, l’agricoltura sociale, le azioni finalizzate alla tutela, alla valorizzazione e alla conservazione della biodiversità agricola e naturale, nonché la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- la costituzione di gruppi di operatori, soprattutto fra piccoli produttori biologici operanti nel distretto, al fine di realizzare forme di certificazione di gruppo che favoriscano l’accesso alle certificazioni – biologica, ambientale e territoriale – secondo le norme vigenti, in modo da garantire lo sviluppo, la valorizzazione e la promozione dei processi di preparazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici;
- la diffusione della cultura agroecologia e delle pratiche biologiche al fine di sviluppare azioni per la sostenibilità globale, la conservazione dell’ambiente, la salute umana e la sovranità alimentare attraverso interventi di sensibilizzazione, formazione e informazione attraverso campagne di comunicazione e divulgazione.
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