Incontri con le voci dell’archeologia: I messaggi della Fonte dell’Abbondanza di Massa Marittima
Venerdì 21 febbraio alle ore 16 presso l’Aula Magna della Fondazione Polo Universitario Grossetano in via Ginori, 43 si terrà il convegno del ciclo Incontri con le voci dell’archeologia, dal titolo: “La Fonte medievale di Massa Marittima e il suo ‘albero delle meraviglie”. L’evento è organizzato in collaborazione tra Fondazione Polo Universitario Grossetano, Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena ed Associazione Archeologica Maremmana.
Relatore sarà Roberto Farinelli, Professore associato presso il corso di laurea in Scienze Storiche e del Patrimonio Culturale, dove insegna “Archeologia della produzione medioevale”, “Geografia storica premoderna dell’Europa e del Mediterraneo”. Inoltre nel corso di laurea magistrale in Archeologia insegna “Epigrafia e antichità medioevali” e nella Scuola di Specializzazione in beni archeologici “Valutazione del potenziale archeologico: documento d’archivio”. Nella Scuola di Dottorato di Ricerca insegna “Scienze dell’antichità e archeologia”. E’ coordinatore e responsabile scientifico di numerosi progetti archeologici sul territorio e collabora con prestigiose riviste di archeologia.
Il Professor Farinelli introduce così la conferenza: “Lo scavo nel sottosuolo fece di Massa Marittima il centro più ricco e potente del Medioevo maremmano. Nel 1225, il comune, forte di queste ricchezze minerarie, si affrancò dal potere vescovile ed avviò un’importante opera di riqualificazione urbana, con la fondazione di una nuova città in posizione dominante. Questo periodo fu caratterizzato da un intenso sviluppo edilizio, con la costruzione di nuove cinte difensive, di edifici pubblici e religiosi come pure di un complesso sistema idrico, che, nel giro di quarant’anni, portò alla realizzazione della maestosa Fonte Nuova collocata all’interno delle mura. Eretta in travertino e impreziosita da un triplice arcatura gotica, questa fonte pubblica era alimentata da un complesso sistema idrico sotterraneo, frutto dell’ingegno dei minatori massetani.
Il restauro del dipinto ha svelato un affresco enigmatico, il cui elemento più intrigante è l’Albero delle Meraviglie, una rappresentazione ricca di simbolismi che continua a solleticare la curiosità, anche nel visitatore più disattento. L’opera ha un impatto visivo inusuale. La rappresentazione di un albero dai frutti fallici, raccolti e contesi da quattro donne mentre sulle loro teste volano aquile e corvi, ha alimentato numerosi dibattiti da cui sono scaturite interpretazioni divergenti.”
L’ingresso è libero e gratuito.