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Incontri con le voci dell’archeologia: Lo scavo della Domus di Populonia

venerdì 19 Aprile in Aula Magna ore 16

Conferenza: “La domus di Populonia: vita e distruzione di una grande casa aristocratica alla fine dell’età repubblicana” per il ciclo “Incontri con le voci dell’archeologia”. Relatore: Stefano Camporeale

Venerdì 19 aprile alle ore 16 presso l’Aula Magna della Fondazione Polo Universitario Grossetano in via Ginori, 43 gli archeologi Stefano Camporeale e Rossella Pansini terranno la conferenza dal titolo “La domus di Populonia: vita e distruzione di una grande casa aristocratica alla fine dell’età repubblicana”, che fa parte del progetto “Incontri con le voci dell’archeologia”, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Polo Universitario Grossetano, il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena e l’Associazione Archeologica Maremmana allo scopo di divulgare i risultati delle ricerche svolte sul territorio.

“Gli scavi effettuati nel 2022-2023 dalle Università di Siena e di Oxford nell’area della domus e ai piedi delle Logge sull’acropoli di Populonia hanno restituito nuovi dati che permettono di riflettere sulla cronologia dell’espansione urbanistica della città e della sua improvvisa fine.

Uno degli edifici più ricchi di Populonia è una grande domus aristocratica, sicuramente la residenza di un personaggio di spicco della città, di cui non conosciamo ancora il nome. La casa è una delle più grandi mai scavate in Etruria e sembra che coprisse un’area di circa 1800 metri quadrati. La ricchezza della casa si misura dalle strutture che ancora si conservano, come il piccolo bagno privato, con bellissimi pavimenti a mosaico; è stata costruita vicino al centro monumentale nel II secolo a.C. ed è stata distrutta da un incendio nel I secolo a.C. Il fuoco ha causato una devastazione completa, tanto che l’edificio non è più stato ricostruito. È crollato tutto: il tetto fatto di tegole e coppi, insieme con la carpenteria, è collassato sul primo piano e questo, compresi il solaio e il pavimento, si è schiantato sul piano terra, trascinando con sé tutto ciò che si trovava in quel momento all’interno dell’edificio. Sono moltissimi i reperti riportati alla luce, in particolare ceramiche ed elementi in metallo, fra cui la suppellettile casalinga, elementi di infissi e mobili e diverse centinaia di chiodi appartenenti alla carpenteria del tetto e dei solai, ai mobili e infissi, all’opus craticium di alcune porzioni murarie.” – spiega il professor Camporeale – “L’intervento metterà in luce questo contesto eccezionale, da cui si può ricostruire la vita che si svolgeva all’interno della casa poco prima che fosse distrutta.”

Stefano Camporeale insegna Archeologia Classica all’Università di Siena, è stato ricercatore all’Università di Trento, Marie Curie Fellow all’Ecole normale supérieure de Paris ed ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Siena. Le sue ricerche si concentrano principalmente sulle tecniche di costruzione e sui cantieri edili del periodo romano, ma generalmente comprendono l’archeologia e l’architettura greca e romana, l’archeologia delle antiche province mediterranee e romane, il Nord Africa nell’antichità, Roma imperiale, l’archeologia della produzione, la cultura materiale, le risorse informatiche per l’archeologia classica (banche dati). Ha realizzato diversi progetti in Italia e in altri paesi europei e mediterranei, in particolare in Marocco, dove ha anche condotto ricerche di dottorato sulle tecniche di costruzione di tre città antiche (Thamusida, Banasa, Sala). Ha poi lavorato sull’edilizia pubblica e privata e sui cantieri di altri centri in Marocco (Lixus, Volubilis), Grecia (Efestia-Lemnos), Egitto (Dionysias-Fayoum), Spagna (Merida), Roma (Palatino). Partecipa al progetto internazionale ACOR: Atlas des techniques de construction romaines – database delle tecniche edilizie romane in pietra e terracotta.

Rossella Pansini ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Pisa. Ha avuto assegni di ricerca per la redazione di un sistema di archiviazione WebGIS di tutte le conoscenze archeologiche del centro storico di Siena e per la digitalizzazione del fondo fotografico di Ranuccio Bianchi Bandinelli, di proprietà della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e conservato presso l’Archivio di Stato di Siena. È responsabile della documentazione grafica per lo scavo archeologico dell’acropoli di Populonia. E’ specializzata in rilievo topografico, GIS, fotogrammetria e ricostruzione 3D. Ha partecipato a missioni archeologiche in Italia, Grecia e Marocco. Ha recentemente pubblicato la sua prima monografia, “Il Foro di Sala 3 – edifici e ricostruzioni”, dedicata all’analisi architettonica e alla ricostruzione degli edifici del quartiere monumentale della città romana di Sala, Marocco.

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La Fondazione Polo Universitario Grossetano informa gli interessati della pubblicazione di due nuovi bandi per corsi di formazione per Operatore Socio Sanitario.

  1. AVVISO DI PUBBLICA SELEZIONE PER L’AMMISSIONE AI CORSI DI FORMAZIONE BASE, 1000 ore, PER OPERATORE SOCIO SANITARIO
  2. AVVISO DI PUBBLICA SELEZIONE PER L’AMMISSIONE AI CORSI ABBREVIATI PER OPERATORE SOCIO SANITARIO – 400 ORE (Riservato a chi possiede l’attestato di qualifica di addetto all’assistenza di base o equipollente)

Vi invitiamo a visitare la pagina degli Avvisi e Bandi per scaricare i documenti e prendere visione delle opportunità disponibili.

Grazie per l’attenzione e per la vostra eventuale partecipazione.

Avvisi e Bandi

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